La violenza fisica, psicologica, sessuale
- PsykoLife
- 19 mar 2024
- Tempo di lettura: 4 min
La maggior parte degli abusi e dei maltrattamenti verso donne/uomini e bambini avviene all'interno delle mura domestiche e spesso queste sofferenze e questi reati non vengono a galla. In molti casi la vittima di abusi non sporge denuncia per vergogna, paura, senso di colpa/inadeguatezza o semplicemente perché non sa come fare.

Nel caso dei bambini questa fase risulta molto più complessa è essenziale la prevenzione e la tutela da parte delle figure di riferimento.
"L'infanzia dovrebbe essere un periodo di gioia e di scoperta, non di paura e di dolore." PAULO COELHO
Esistono vari tipi di violenza:
• Violenza fisica: messa in atto facendo del male o spaventando la vittima. Non consiste solo in botte, ferite, rotture, esiti drammatici ma anche in aggressioni verbali, danneggiare oggetti all'interno dell'ambiente domestico, alzare la voce, minacce e atti intimidatori.
• Violenza psicologica: l'abuso psicologico è presente in tutte le forme di abuso, ma in modo più specifico quando vi è un'alterazione del benessere o delle possibilità evolutive della vittima. Le forme più evidenti di maltrattamento psicologico sono le svalutazioni, le minacce, l'isolamento, il ricatto affettivo, il rifiuto di un figlio. La violenza psicologica è una potente arma di potere e di controllo.
• Violenza sessuale: solitamente l'abuso sessuale si inserisce in un quadro di violenza generalizzata che comprende anche altre forme di abuso che vanno dalla violenza fisica a quella psicologica, fino all'abbandono e alla trascuratezza (nel caso dei bambini). L'abuso sessuale ai danni di un minore non sempre richiede la forza.
Esistono comportamenti abusivi manifesti e conclamati e abusi sessuali più mascherati, in cui cure e attenzioni morbose verso il bambino in realtà celano la ricerca della soddisfazione sessuale nell'adulto. Il 90% degli abusi infantili avviene all'interno della famiglia.
"Nessuno dovrebbe mai alzare la mano su un bambino, neanche per sbaglio." MAHATMA GANDHI
Spesso la violenza diventa normalità: quando la trappola ci avvolge senza che ce ne accorgiamo.
Quante volte ci troviamo invischiati in dinamiche di sopruso, senza neanche rendercene conto? Come se la violenza, in forme diverse e subdole, fosse diventata la trama invisibile della nostra esistenza.
Eppure, all'origine di questa trappola silenziosa, ci sono spesso le nostre esperienze infantili. Un padre alcolizzato, una madre assente, genitori troppo concentrati su di sé: un ambiente ostile che diventa la nostra normalità, privandoci di una bussola emotiva sana.
Oppure, la spirale della colpa ci avvolge dopo ogni episodio di sopruso. Ci sentiamo sbagliati, incapaci di gestire la situazione, convinti di non essere abbastanza. La violenza diventa così un macigno che ci schiaccia, impedendoci di reagire e di chiedere aiuto.Che ci cambia profondamente.
Ma è proprio qui che risiede la chiave per spezzare questo circolo vizioso: riconoscere la trappola. Uscire dalla nebbia dell'abitudine e guardare la realtà con occhi nuovi.
La violenza non è mai normale.
Non è mai accettabile.
Non è mai colpa nostra.
Con l'aiuto di un professionista, possiamo imparare a decodificare le dinamiche di sopruso, a sviluppare una sana autostima e a mettere in atto strategie per difenderci.
Uscire dalla trappola è possibile. La libertà dalla violenza è un diritto che possiamo conquistare.
Non sei solo. Non sei sbagliato. C'è una via d'uscita.
“Se ti trovi in una situazione di violenza, non esitare a chiedere aiuto.” PSYKOBLOG.COM
Uomini e famiglia: quando chiedere aiuto non è una debolezza
Sentirsi schiacciati dal peso della famiglia non è una vergogna. Anzi, è un segno di coraggio e di consapevolezza ammettere di aver bisogno di supporto. Troppo spesso, l'uomo si sente in dovere di essere un pilastro incrollabile, una figura di riferimento forte e stoica. Ma la vita è complessa, e le sfide che si affrontano all'interno del nucleo familiare possono essere davvero sfiancanti.
Chiedere aiuto non significa essere deboli. Significa semplicemente essere consapevoli dei propri limiti e desiderosi di trovare soluzioni per il proprio benessere e per quello della propria famiglia. Un uomo che si prende cura di sé stesso e che ammette di aver bisogno di supporto è un uomo forte, un uomo che ama e che vuole il meglio per i suoi cari.
Non sei solo. Molti uomini si confrontano con difficoltà simili: stress lavorativo, gestione dei figli, problemi di coppia, incomprensioni con i familiari. Aprirsi e condividere le proprie esperienze con un professionista può fare la differenza.
Uno professionista può aiutarti a:
Comprendere le tue emozioni e a gestire lo stress.
Migliorare la comunicazione con la tua famiglia.
Sviluppare strategie efficaci per affrontare le sfide quotidiane.
Riconoscere eventuali forme di violenza psicologica, anche subdole e difficili da identificare.
La manipolazione è una forma di violenza subdola che può minare la tua autostima e il tuo benessere. Se provi un senso di insoddisfazione persistente, anche se all'apparenza tutto va bene, è importante ascoltarti e non sottovalutare la situazione.
Un professionista può aiutarti a fare chiarezza e a trovare la forza per uscire da una situazione che ti danneggia.
“Non aver paura di chiedere aiuto. Non sei solo.” PSYKOBLOG.COM
Uomini e violenza: rompere il silenzio per una società più giusta
Parlare di violenza sugli uomini è fondamentale. Non solo perché questo fenomeno è ancora troppo diffuso e sommerso, ma anche perché la sua invisibilità alimenta stereotipi dannosi e impedisce di costruire una società realmente giusta e paritaria.
Gli uomini sono esseri umani, con le loro fragilità e vulnerabilità. Possono essere vittime di abusi fisici, psicologici, economici e sessuali, proprio come le donne. Eppure, il peso del patriarcato e di una mascolinità tossica li costringe spesso al silenzio, imprigionandoli in una gabbia di vergogna e solitudine.
Dobbiamo parlare di violenza sugli uomini per:
Svelare la portata del problema. La violenza contro gli uomini non è un'eccezione, ma una realtà diffusa che ha conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale delle vittime.
Sfatare i miti e gli stereotipi. L'uomo forte e stoico che non può essere ferito è un'immagine dannosa che impedisce agli uomini di chiedere aiuto e di essere riconosciuti come vittime.
Promuovere una cultura del rispetto e della parità. La violenza non ha genere. È un crimine contro l'umanità che va combattuto insieme, uomini e donne.
Parlare di violenza sugli uomini significa anche prendersi cura della salute mentale di tutti.
“Una società che non riconosce la sofferenza degli uomini è una società malata, che non può progredire verso la giustizia e la parità.” PSYKOBLOG.COM
Spero di aver dato una visione diversa del concetto di violenza che solitamente sentiamo. Di aver aiutato qualcuno a riconoscersi in certi meccanismi relazionali.
Non siamo soli, una via diversa è sempre possibile.
Contattami per una consulenza online/telefonica/e-mail.
Grazie di aver letto il mio articolo!
^_^
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